Giuliano Ferisin nasce nel 1956 e risiede dalla nascita a Cervignano del Friuli. Il suo interesse per i funghi, iniziato in giovane età, non si discosta da un iter classico: rivolto principalmente alla ricerca dei funghi commestibili, circa venticinque anni or sono il suo desiderio di conoscenza lo indirizza verso un approfondimento del mondo dei funghi superiori. Successivamente, seppur da “autodidatta” come ama definirsi,  il suo approccio alla materia si trasforma in metodo rigoroso, che lo conduce alla pubblicazione di molti elaborati in campo micologico, sia in chiave divulgativa, che scientifica. Nel 2014 inizia la cooperazione col micologo veneziano Enrico Bizio e col ricercatore piemontese dott. Francesco Dovana. Questa stretta collaborazione sfocia nella produzione di articoli scientifici su riviste nazionali ed internazionali. In questa veste contribuisce alla scoperta e all’istituzione di tre nuove specie per la scienza del genere Inocybe; tra queste anche Inocybe cervenianensis, trovata e dedicata al natio centro della bassa friulana. Allo stesso tempo pubblica il frutto delle ricerche di numerose specie fungine rare rinvenute nel Friuli Venezia Giulia e nelle vicine Slovenia e Croazia. In seguito si specializza nella famiglia delle Pluteaceae (Pluteus, Volvariella e Volvopluteus) partecipando alla revisione del genere Pluteus e Volvariella a livello mondiale. Questo nuovo filone di ricerca lo porta a scoprire e a pubblicare ben dieci nuove specie per la scienza del Genere Pluteus e due del Genere Volvariella. Il lavoro congiunto con Andreas Melzer, micologo tedesco specialista delle Psathyrellaceae si realizza nella pubblicazione di alcuni articoli su specie rare di Psathyrella e lo induce a pubblicare Coprinopsis aesontiensis, una nuova specie trovata nel territorio di Farra D’Isonzo. La passione per i funghi non gli impedisce di assumersi incarichi “amministrativi”: nel 2014 viene eletto Coordinatore della Federazione dei Gruppi Micologici del F.V.G., rimanendo in carica fino alla fine al 2019. Durante i sei anni di attività a livello regionale ha ideato promosso la “Mostra Micologica Regionale”, manifestazione itinerante che da allora ha toccato diverse località regionali. Negli stessi anni ha sempre svolto attività di incentivazione dei vari gruppi micologici regionali, avvalendosi anche di fondi messi a disposizione dalla Amministrazione Regionale e promovendo comitati e gruppi di studio scientifici. Nel 2017 è tra i promotori della riforma della legge sulla micologia regionale. Nel 2020, insieme ad un gruppo di amici, fonda l’Associazione Micologica Bassa Friulana, con sede a Cervignano del Friuli e una filiale a Latisana. Questa associazione e ormai una realtà micologica, in rapida espansione, nella quale riveste il ruolo di Presidente e dove è impegnato ad “allevare” un folto gruppo di giovani nei quali ama investire per dare continuità al lavoro finora svolto. Nel 2022 pubblica il libro “I funghi più comuni” Ribis editore, indirizzato a chi inizia lo studio dei funghi. A breve verrà pubblicata una nuova versione ampliata in quanto la prima versione è ormai esaurita.
Francesco Dovana, nato nel 1979, è un agronomo e micologo italiano di grande esperienza, con una carriera accademica e professionale che lo ha portato a specializzarsi nello studio dei funghi e delle loro interazioni con le piante. Laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie all’Università di Torino, ha successivamente conseguito un dottorato in Scienze Ambientali presso l’Università del Piemonte Orientale, concentrandosi sulle relazioni tra endofiti fungini e piante superiori. Nel 2003 ha ottenuto la qualifica di micologo dalla Provincia autonoma di Trento. Nel corso degli anni, ha collaborato con importanti istituzioni italiane e internazionali, come l’Università della California a Berkeley, approfondendo l’isolamento e la caratterizzazione di funghi macro e micro. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici su riviste nazionali e internazionali, contribuendo alla scoperta e alla classificazione di nuove specie fungine, in particolare nel genere Pluteus e Inocybe. Tra le sue ricerche più recenti, ha studiato i funghi endofiti e la biodiversità micologica delle Alpi Marittime, evidenziando il loro ruolo negli ecosistemi. Attualmente ricercatore presso l’Università degli Studi di Bari, Dovana è riconosciuto a livello internazionale per il suo contributo nel campo della micologia e continua a svolgere ricerche sulla biodiversità fungina, partecipando attivamente alla divulgazione scientifica e alla formazione delle nuove generazioni di micologi. CV francesco dovana 04 08 2024
Antonio Tomao si è laureato in scienze forestali e ambientali presso l’università della Tuscia di Viterbo nel 2011 e ha conseguito il dottorato di ricerca in Progettazione e gestione dell’ambiente e del paesaggio presso l’università di Roma la Sapienza nel 2015. Ha inoltre conseguito l’attestato di micologo nel 2011. È attualmente ricercatore a tempo determinato in selvicoltura e assestamento forestale presso il Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali e Animali (DI4A). Le principali linee di ricerca riguardano (i) la gestione sostenibile delle foreste per aumentare i molteplici benefici forniti dalle foreste agli esseri umani, con particolar riferimento ai prodotti non legnosi, (ii) l’uso del telerilevamento per monitorare le risorse forestali nel contesto del cambiamento globale. Ha collaborato a numerosi progetti nazionali ed europei studiando gli effetti del cambiamento della copertura del suolo e della gestione delle foreste sulla biodiversità (compresa quella fungina) e sul sequestro del carbonio.
Sono nato a Reggio Emilia, il 22 luglio 1956, diplomato all’Istituto per Geometri nel 1975, laureato nel 1980 all’Universita di Bologna in Ingegneria Meccanica con 100/100 e Lode. Coniugato, con 4 figli. Ottima conoscenza della Lingua inglese parlata e scritta, conoscenza scolastica del Tedesco e del Francese.
Ho lavorato come Ingegnere Meccanico, coprendo ruoli di responsabilita in area R&D, in OMI Reggiane (Reggio Emilia, dal 1980 al 1987), Ferrari (Maranello, dal 1987 al 1990), Bugatti Automobili (Campogalliano, dal 1990 al 1995), fino alla mia ultima occupazione in Livanova, Societa multinazionale leader nei dispositivi di Circolazione Extra Corporea e regolazione del Ritmo Cardiaco (Mirandola, dal 1996 a giugno 2019). Sono attualmente ritirato dall’attività lavorativa dipendente con pensione di Anzianita Lavorativa, esercito l’attivita di Guida Ambientale Escursionistica, dopo aver conseguito il relativo Diploma, ed effettuo consulenze professionali relative all’ingegneria strutturale ed alla organizzazione aziendale.

Formazione culturale

Ho manifestato fin da adolescente interesse per la natura e le Scienze Naturali, in particolare la Micologia, alle quali ho associato la mia passione per la fotografia naturalistica e paesaggistica, sono un collezionista di fotocamere ed obiettivi Pentax. Da sempre ho praticato I’Escursionismo, praticando inoltre Arrampicata libera su roccia ed Alpinismo. Possiedo le conoscenze fondamentali di Botanica e Geologia.

Micologia

Mi dedico attivamente allo studio dei funghi, in particolare dell’Ordine. Boletales, attraverso documentazioni fotografiche, studi di microscopia, di biologia molecolare, filogenetici.
Sostengo regolarmente come docente Corsi ed Esercitazioni didattiche relative alla Micologia presso i Gruppi Micologici della Associazione Micologica Bresadola.
Ho altresi sostenuto come docente Corsi di specializzazione sulle Boletales per i Micologi delle ASL (Castelnovo ne’ Monti (RE), Tempio Pusania (SS), pit di recente (2009, 2013) a Trento e di nuovo (2011) a Tempio Pausania e (2021 e 2022) a Castelnovo ne’ Monti).
Ho partecipato a Corsi di biologia molecolare ed utilizzo di programmi per investigazione filogenetica. Collaboro attivamente con vari specialisti delle Universita di Torino, Innsbruck, Tula, St. Petersburg, Uppsala, Regensburg, Madrid, Citta del Guatemala, Haifa. Ho effettuato varie trasferte micologiche in Ambiente alpino e mediterraneo (in particolare Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli V.G., Lazio, Abruzzo, Sicilia, Sardegna), in Europa (Svezia, Spagna, Russia, Rep. Ceca) e in Guatemala. Sono membro del Comitato Scientifico della Associazione Micologica Bresadola.e membro del Comitato di Redazione di Rivista di Micologia. Nell’ambito della mia attivita di ricerca sulle diversita ho studiato e pubblicato, anche con approfondimenti molecolari e filogenetici, varie Specie nuove per la Scienza, tra le quali:
Boletus comptus Simonini 1993, Coprinus callistoflavus Donelli & Simonini 1995, Boletus edulis var. pusteriensis Ferrarese & Simonini 1996, Boletus flavosanguineus Lavorato & Simonini 1997, Boletus guatemalensis Flores Arzu & Simonini 2000, Xerocomus cisalpinus Simonini, Ladurner & Peintner 2003, Boletus mendax Simonini & Vizzini 2013, Xerocomellus sarnarii Simonini, Vizzini & U. Eberh., 2015, Xerocomellus redeuilhii A.F.S. Taylor, U. Eberh., Simonini, Gelardi & Vizzini 2016, Rubroboletus demonensis Vasquez, Simonini, Svetash., Miksik & Vizzini 2017, Baorangia alexandri Svetash., Simonini & Vizzini 2018, Hygrophorus neoerubescens Papetti, Peintner & Simonini 2020, Cyanoboletus mediterraneensis Biketova, A. Rinaldi & Simonini 2022.
ed alcuni Generi nuovi per la Scienza:
Cyanoboletus Gelardi, Vizzini & Simonini 2014, Rheubarbariboletus Vizzini, Simonini & Gelardi 2015, Hortiboletus Simonini, Vizzini & Gelardi 2015, Cupreoboletus Gelardi, Simonini & Vizzini 2015.
Ho pubblicato insieme a colleghi il Volume n. 1 dell’Atlante fotografico dei Funghi d’Italia (2000) ed il Tomo n. 8 della Collana Fungi Europaei relativo al Genere Xerocomus (2003).
Per la descrizione dei nuovi taxa e per altri lavori di delimitazione ed approfondimento scientifico sono stato autore o coautore dal 1984 ad oggi di una settantina di Articoli pubblicati su riviste scientifiche (Rivista di Micologia, Pagine di Micologia, Bulletin de la Société Mycologique de France, Atti dei Convegni Micologici su Russulales e Boletales, Fungi non delineati, Micologia e Vegetazione Mediterranea, Field Mycology, Persoonia, Fungal Diversity, Mycological Progress, Mycological Research).
Sono membro del Comitato di Redazione di Rivista di Micologia, organo della Associazione Micologica Bresadola. Sono altresi stato indicato come revisore alla pari di svariati articoli di colleghi da parecchie riviste di Micologia di levatura internazionale, per lavori riguardanti le Boletales.

Attivita sportive

Sono un attivo escursionista, pratico il nuoto e lo sci alpino.
Sono particolarmente appassionato di arrampicata sportiva, sport in cui ho conseguito il titolo di Istruttore FASI, pratico l’arrampicata sportiva in palestra, in ambiente e l’alpinismo. Ho percorso svariate vie di roccia della Pietra di Bismantova, del M. Gendarme e del M. Scala (confine Tosco-Emiliano), lo Spigolo dell’ Angelo (Piccole Dolomiti), ? Aguglia di Goloritzé (Sardegna), la Torre Delago (Torri del Vajolet) e la Cresta Segantini (Grigna) e svariate vie della Valli di Ledro e dell’ Adige. Nell’ Appennino Reggiano ho aperto numerose vie nuove in ambiente, in particolare ai Sassi di Varana e nell’ Alta valle del Dolo. Ho attivamente partecipato alla chiodatura dei Sassi di Varana (Serramazzoni, MO) ed all’ammodernamento di alcune palestre di roccia del Reggiano (Valbona, Civago).
Lorenzo Orzan ha conseguito la laurea triennale in Scienze per l’Ambiente e la Natura all’Università di Udine nel 2021, discutendo una tesi sulla distribuzione dei Picidi in relazione alla struttura e composizione del bosco nell’area della Foce dell’Isonzo. Successivamente, ha proseguito gli studi all’Università di Trieste, laureandosi in Ecologia dei Cambiamenti Globali nel 2023. Durante questo percorso, ha elaborato una tesi sull’analisi da remoto della diversità funzionale dei boschi montani del Friuli Venezia Giulia. Attualmente dottorando all’Università degli Studi di Udine, sta seguendo diversi progetti sulla riforestazione naturale di aree abbandonate, focalizzandosi sull’effetto di questo fenomeno sulla diversità vegetale.

Claudio Angelini, nato nel 1956, è un veterinario e micologo italiano con un’esperienza pluridecennale nel campo della micologia e della sanità animale. Laureato in Medicina Veterinaria presso l’Università di Bologna nel 1981, ha conseguito la qualifica di micologo nel 1999 e, da allora, ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, tra cui quello di Responsabile dell’Ispettorato Micologico presso l’AAS5 del Friuli Occidentale. Dal 2011 è Referente Regionale per gli Ispettorati Micologici del Friuli Venezia Giulia.

Angelini ha collaborato come docente e direttore scientifico in numerosi corsi di aggiornamento per micologi e medici ospedalieri e ha partecipato a vari progetti di ricerca in ambito micologico, con particolare attenzione ai funghi medicinali e tropicali. Tra le sue numerose pubblicazioni, si distinguono lavori che descrivono nuove specie fungine scoperte nella Repubblica Dominicana, dove ha collaborato con il Giardino Botanico Nazionale come esperto di funghi tropicali.

Autore di sei libri sui funghi e di numerosi articoli scientifici, Angelini continua a contribuire attivamente alla ricerca e divulgazione micologica a livello internazionale, mantenendo un forte legame con il territorio friulano e promuovendo la conoscenza della biodiversità micologica.


Curriculum 2024

Nato a Monfalcone il 3 dicembre 1957. Dopo la Maturità scientifica 1976, consegue la Laurea in Scienze Naturali presso l’Università degli Studi di Trieste con indirizzo botanico, con docenti quali i professori Pignatti, Poldini, Feoli e Nimis. Scrive nel 1983 il libro “Alberi in città” per il Comune di Monfalcone. Dopo il servizio militare nel Genio Guastatori, intraprende la libera professione di naturalista lavorando in Regione FVG e nel resto d’Italia, specializzandosi nella realizzazione di carte della vegetazione e di studi ambientali. Come socio dalla fondazione del GREF (gruppo regionale di esplorazione floristica) contribuisce all’individuazione di nuove specie botaniche per il territorio regionale. Dall’aprile del 1997 entra, dopo aver vinto il concorso per guardia forestale, nel Corpo Forestale Regionale, prendendo servizio a Udine presso l’Azienda dei Parchi e le Foreste regionali al Servizio per la conservazione della natura, ora Servizio biodiversità. Dal maggio 2000 è trasferito a Gorizia presso l’Ispettorato delle foreste dove si occupa della gestione delle proprietà regionali di Bosco Plessiva e Parco Piuma Isonzo. Dopo 10 anni (2007 – 2017) in Stazione forestale di Gorizia “in prima linea”, ritorna all’Ispettorato forestale di Gorizia come responsabile dell’Ufficio vincolo idrogeologico e trasformazione del bosco. Si occupa, come referente per Trieste e Gorizia, delle IAS (specie aliene invasive) e del censimento degli Alberi Monumentali, contribuendo all’inserimento di molti soggetti nell’elenco nazionale. Residente a Gradisca d’Isonzo e felicemente coniugato dal 1992 con Amanda, padre di due figli Luigi e Carlo, collabora come docente all’Università della terza età di Monfalcone, tenendo conferenze e lezioni di carattere naturalistico e paleontologico, come socio del Museo carsico, geologico e paleontologico di Monfalcone.

Marco Valecic, nato nel 1964, è un esperto in biodiversità e gestione ambientale, con una lunga carriera nel Servizio Biodiversità della Regione Friuli Venezia Giulia. Dal 1997 ha lavorato come tecnico forestale e ispettore fitosanitario, svolgendo attività di vigilanza, monitoraggio e controllo delle specie invasive, sia vegetali che animali. Dal 2020 coordina le attività del Giardino Botanico Carsiana e collabora alla gestione delle specie esotiche invasive nel territorio regionale, contribuendo alla redazione della “Strategia Regionale per il contrasto alle specie esotiche invasive”.

Con una solida esperienza nella divulgazione e formazione, Valecic ha tenuto numerosi corsi rivolti a tecnici e cittadini, partecipando a progetti europei di conservazione della biodiversità. Le sue competenze spaziano dalla botanica alla gestione di ecosistemi complessi, con un forte impegno nella protezione e valorizzazione delle risorse naturali del Friuli Venezia Giulia. La sua vasta esperienza lo rende una figura centrale nelle attività di conservazione della biodiversità, con un’attenzione particolare alla prevenzione dell’impatto delle specie alloctone invasive.



CV_Valecic_Marco

Nato è nato il 10 maggio 1953 a Trieste, viene assunto al dipartimento di Biologia il 10 dicembre 1986 come tecnico d’erbario crittogamico, dove ha svolto questa mansione per 35 anni. Perito micologo dello Stato dal 1989, membro del comitato scientifico AMB dal 1980, pubblicato decine di lavori scientifici e divulgativi, tra cui la check list dei Myxomiceti italiani nel 2006. Responsabile scientifico nel libro divulgativo Boschi senza Confini. Tuttora sta lavorando al “Manuale di tecniche per riconoscere, identificare e conservare campioni di Myxomiceti” che verrà pubblicato a breve.

Lucia Muggia è professore associato di Botanica presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’ Università di Trieste. Ha incominciao le sue richerche interessandosi della diversità genetica dei licheni, utilizzando analisi di sistematica molecolare per studiare sia il partner fungino che quello algale. Sucessivamente ha sviluppato le sue ricerche sui micro funghi associati ai licheni, utilizzado tecniche di cultura in vitro e microscopia. E’ autore di più di 100 pubblicazioni scientifiche.

Alessandra Di Francesco è Ricercatrice in Patologia Vegetale presso il Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali e Animali di Udine dal 2021. Precedentemente, dottoranda ed assegnista di ricerca dal 2012 presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. La sua ricerca è principalmente focalizzata sui sistemi di lotta alle malattie fungine delle piante e della frutta in conservazione, mediante l’applicazione di antagonisti microbici. Si occupa, inoltre, di studiare l’epidemiologia di patogeni fungini emergenti e riemergenti di specie frutticole.

Pier Luigi Nimis è professore ordinario di botanica (in pensione dal 2023) presso l’ Università di Trieste in Italia. È specializzato in lichenologia e fitogeografia , compresi gli usi dei licheni come indicatori di inquinamento e l’ideazione di metodi per chiavi di identificazione basate sul web.

Era il primo di due ragazzi, cresciuto nella piccola città natale di Tarcento in Friuli, studiò al Liceo Classico Jacopo Stellini di Udine, dopodiché andò all’Università di Trieste , dove lavorò a una tesi sulla vegetazione spinosa delle alte montagne mediterranee sotto la guida di Sandro Pignatti . Una ricerca post-doc presso l’Università di Western Ontario (Canada), dedicata alla vegetazione dell’Alaska Highway , sotto la guida di László Orlóci, gli ha permesso di scoprire il mondo dei licheni, il cui studio ha poi proseguito con il suo maestro e amico Josef Poelt.

Dopo il dottorato, Nimis divenne membro dello staff dell’Università di Trieste e nel 1986 fu professore di botanica sistematica. Da allora ha ricoperto anche diversi incarichi amministrativi come presidente della Facoltà di Scienze Biologiche dal 1988 al 1994, direttore del Dipartimento di Biologia dal 1996 al 2001 e preside della Scuola di Dottorato in Biomonitoraggio dal 2009 al 2011.

La ricerca di Nimis è stata inizialmente sulla fitogeografia e sui metodi per la mappatura congiunta degli areali di distribuzione delle piante con metodi multivariati, principalmente nelle zone boreale [3] e artica. Successivamente iniziò a concentrarsi sui licheni, inclusa la loro identificazione e il loro ruolo come indicatori dell’inquinamento atmosferico . Dopo l’incidente nucleare di Chernobyl nel 1986 guidò programmi per mappare e monitorare i livelli di cesio radioattivo nei macrofunghi, nelle piante forestali e nei muschi in Italia. Estese la sua ricerca all’uso dei licheni come bioindicatori dell’inquinamento atmosferico, dimostrando una correlazione tra cancro ai polmoni e inquinamento atmosferico mappando la mortalità umana e la biodiversità dei licheni nella regione Veneto in Italia. Nimis fu anche il co-leader di un NATO Advanced Research Workshop in Galles nel 2000 che riunì un gruppo internazionale di ricercatori che lavoravano sui licheni e l’inquinamento atmosferico e portò alla pubblicazione di Monitoring with Lichens – Monitoring Lichens nel 2002.

La sua pubblicazione nel 1993 di un catalogo completo di 2145 taxa infragenerici di licheni rinvenuti in Italia, seguita da una versione aggiornata nel 2016, sono considerate punti di riferimento significativi in termini di studio e completezza, e sono di valore per le loro descrizioni e chiavi di lettura delle caratteristiche dei licheni al di fuori della regione italiana. La ricerca di Nimis ha incluso anche collaborazioni su checklist della biodiversità dei licheni delle Alpi, del Mediterraneo e delle regioni antartiche, così come lo sviluppo, a partire dagli anni ’90, di chiavi di identificazione basate sul web che sono state applicate a diversi gruppi di organismi e sviluppate nelle app mobili KeyToNature dal 2015. Attualmente, Nimis sta lavorando su una chiave assistita dal computer per tutti i licheni finora noti dall’Italia e dai paesi limitrofi, la cui pubblicazione in forma cartacea è prevista per il 2026. Le chiavi sono pubblicate online sul sito di ITALIC, il sistema informativo sui licheni italiani.